Gettare uno sguardo sulle diverse modalità in cui questo avviene nella contemporaneità e nel modo in cui si è realizzato nel passato definisce il progetto fotografico ed il lavoro incessante portato avanti dal fotografo Lorenzo Zandri, studente di architettura presso l’università Sapienza di Roma.
Una ricerca artistica in divenire, ogni giorno arricchita di preziosi contributi fotografici catturati mediante un rigore razionale assoluto formato di “simmetrie cittadine”, rigide forme geometriche, costruzioni artificiali erette dall’uomo modificanti l’ambiente e lo spazio naturale circostanti.
Palazzi, edifici storici e contemporanei, con i loro interni, possentemente inseriti nel tessuto urbano organizzati secondo l’architettura del periodo, ora barocca, ora rinascimentale, moderna, razionale e futurista testimoniano il cambiamento di quei fattori sociali, economici, scientifici e tecnologici propri dell’uomo e della sua esistenza.
Ritrarre un soggetto architettonico significa quindi catturare un segno emblematico dell’umanità, denso di significati e implicazioni che ne definiscono e ne descrivono la vita e la sua organizzazione spazio/temporale.
In alcuni casi poi inserire una piccola presenza umana nell’immagine, sovrastata da imponenti costruzioni sembra quasi alludere alla nostra minuscola dimensione fisica ed insieme a quella gigantesca e smisurata capacità pratica ed intellettiva.
La ricercatezza ed il rigore nella cura della composizione, la predilezione per il bianco e nero e la pellicola, attestano le doti artistiche e autoriali del fotografo unite ad una intensa esigenza conoscitiva che traspare chiara dalle immagini del suo lavoro.
La fotografia di Lorenzo Zandri è così un indagine lucida e incessante sul segno architettonico determinato da elementi, finalità, peculiarità molto spesso differenti o addirittura antitetici tra periodi diversi della storia del genere umano. ( V.P)