Gianluca CECCARINI
“…Ogni
scatto quindi è in qualche modo collegato a me, alla mia vita, al presente, ai
miei ricordi o a quello che penso faccia parte di essi. Da qualche parte quando
i sogni e la realtà, il passato e il presente si incontrano, quando scavare la
superficie è inutile perché la superficie è infinita e forse reinterpretare è
l'unica via possibile…”
Gianluca Ceccarini è autore del progetto fotografico “After Meaning”, un vero e proprio “diario visuale autobiografico, frammentario ed immaginativo ispirato alle teorie interpretative sulla memoria di Bartlett, secondo cui la memoria è un costante "sforzo verso il significato". Questo interessantissimo lavoro assume così le sembianze di un vero e proprio flusso di ricordi personali provenienti da momenti ed esperienze di un passato che non è svanito totalmente ma che si manifesta ancora attraverso una serie di fotogrammi da decifrare. Le immagini manifeste e tangibili stimolano la curiosità richiamando un processo di decifrazione ed interpretazione delle stesse soprattutto riguardo quelle corrispondenze profonde che necessariamente si originano con la propria coscienza individuale.
L'emergere di determinate visioni e cristalli mnemonici porta quindi ad un'operazione continua di organizzazione e attribuzione di significato. “After Meaning” è un progetto fotografico che si interroga sulle caratteristiche del processo mnemonico, del ricordare, rivelandone tutto il mistero e la magia che lo accompagna. Accade così che alcuni ricordi di momenti passati persistono ancora tornando alla mente anche a distanza di molti anni. Perché alcuni di essi permangono intensi nella memoria e si ripresentano a noi senza abbandonarci?
“…Ogni scatto quindi è in qualche modo collegato a me, alla mia vita, al presente, ai miei ricordi o a quello che penso faccia parte di essi. Da qualche parte quando i sogni e la realtà, il passato e il presente si incontrano, quando scavare la superficie è inutile perché la superficie è infinita e forse reinterpretare è l'unica via possibile…”
La materializzazione e trasposizione tramite il mezzo fotografico di certe situazioni, scenari, dettagli che costituiscono l'immagine del ricordo è la costituzione di una sovrastruttura evidente più o meno chiara il cui interno è costituito da un nucleo composto da determinate sensazioni, emozioni, moti dell'animo che assumono la forma di dense schegge di vissuto esistenziale.
Attraverso un bianco e nero caratterizzato da poche sfumature e di grande carattere irrazionale come lo sono i ricordi che ci portiamo dentro nel profondo, il lavoro di Gianluca si compone di immagini fortemente evocative, allusive, enigmatiche; come segni “vivi” che affiorano spontaneamente e reclamano attenzione; esigenti di essere interpretati rivivono nuovamente rimandando a contenuti che il tempo ha offuscato.
Così immagini sfuocate o mosse mostrano misteriose presenze umane, accecanti flash notturni, dettagli enigmatici formano un seducente corpus evocativo come se le visioni e i ricordi mentali del fotografo fossero tradotti in un flusso caotico senza logica ma fortemente significativo e prezioso per lo stesso. Il passato che ritorna quindi e influenza il nostro presente e l’avvenire. Il passato che nell’uomo è ancora vivo, racchiuso al suo interno conservandosi nelle più sue remote profondità. Se l’esteriorità dell’uomo, il suo corpo evidente risulta proiettato e proteso verso il futuro, è l’interiorità invece che conserva la storia individuale di ciascuno ed è fondamento dell’identità singolare.
“After meaning” è un progetto in continuo divenire che via via si impreziosirà di ulteriori attraenti frammenti mostrando sempre nuovi mutamenti di contenuti e linguaggio perché naturalmente connessi alle future esperienze vissute dall’autore. Un progetto molto personale che si modificherà quindi in base alla storia dell'artista assumendo nuove forme e gli offrirà l’occasione forse di gettare nuova luce su alcuni momenti particolari della propria esistenza.
I ricordi sono immagini mentali custoditi nella memoria, densi di sensazioni e impressioni provate e sperimentate, di momenti speciali, congelati e sempre presenti in ciascuno di noi; sono le pietre angolari delle nostre particolari identità. Quelli che ricordiamo maggiormente anche a distanza di molto tempo pur se non immediatamente riconoscibili e comprensibili dalla nostra mente sono forse i principali responsabili che hanno contribuito a farci divenire quello che oggi siamo.
“…Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose ci si può spingere a cercare quel che c’è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile…” I. Calvino
(VP)