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Chiara MAZZOCCHI



"Human Alienation"

600 autoscatti per descrivere l'alienazione umana.
"Il sistema politico e sociale che ci vogliono far vivere usura l'individuo, fino ad annientarlo, spersonalizzarlo, lasciandolo incosciente davanti a tutto. L'unica salvezza è dentro noi stessi".

Sinossi:

"Human Alienation" è un autoritratto fotografico e video di denuncia politico-sociale realizzato durante la mia permanenza a Berlino nel 2011. Il video è composto da 600 autoscatti fotografici scelti tra più di mille. Le foto sono state da me realizzate in momenti di vita giornaliera.Il sistema politico e sociale che ci vogliono far vivere usura l'individuo, fino ad annientarlo, spersonalizzarlo, lasciandolo incosciente davanti a tutto. L'unica salvezza è dentro se stessi. Questa tensione e senso di costrizione soffocante l'ho espressa attraverso l'uso di calze, simbolo femminile, che diventa invece trappola di morte interiore, ostacolo con il ricongiungimento alla natura. La natura è il tema che si pone difronte al mio senso di prigionia data dal meccanismo sociale imposto. Ecco che si ripete spesso una finestra ossessiva a straniante ripetizione verso naturali mancanze, che taglia il campo cercando un contatto intimo con me. Il video termina con ambienti lasciati vuoti poiché c'è indifferenza completa nell'intorno, e l'individuo è subdolo tanto da non lasciare tracce visibili e appariscenti. La consapevolezza può espandersi oltre la portata del nostro ego, oltre la nostra identità personale, familiare, la nostra auto, la nostra tv, al di là di tutto quello che abbiamo imparato, oltre la nostra nozione di spazio e tempo, al di là delle differenze che la gente e il sistema attua per separare gli uni dagli altri. Basta essere presenti a noi stessi e pian piano i pensieri torneranno ad essere i nostri. Questo è "Human Alienation".


Recensione


Il termine alienazione indica  quel processo che mira a produrre in qualcuno un fenomeno di estraniamento da se stesso; sempre più frequentemente si fa riferimento allo smarrimento dell'uomo inserito nella società moderna, ridotto ad oggetto, la cui identità viene  violata ed il proprio essere più autentico e naturale soffocato, mortificato fino all'annientamento e all'avvilimento.
Con Chiara Mazzocchi la fotografia è mezzo artistico per interrogarsi sull'esistenza e la società contemporanea; è strumento di denuncia di distorsioni antinaturali presenti nella vita dell'uomo, è filosofia in immagini di un pensiero vivo che offre spunti di ricerca e analisi individuale e collettiva.
Negli autoscatti facenti parte del progetto Human Alienation l'essere umano inserito nell'ambiente e nello spazio della quotidianità conduce una vita in "automatico", sono le consuetudini, gli schemi e i riti sociali che ne guidano l'esistenza. Sono le costrizioni della società che dirigono la vita dell'individuo che appare bloccato, privo di energia e vitalità; un robot triste, isolato, chiuso nei propri schemi mentali imposti, schiavo di una vita già scritta da altri, incatenato nella propria esistenza nella quale non ha potere decisionale alcuno, omologato inesorabilmente al sistema.
E proprio la calza, le calze strette attorno al volto dell'artista, di Chiara, protagonista degli scatti, simbolo di questa spietata condizione esistenziale, dell'oppressione sociale che attanaglia e soffoca gli individui.
La fotografa utilizza autoscatti per esprimere il proprio pensiero, usa il proprio corpo come soggetto e mezzo principale per significare, per divenire simbolo: "…..Quando si è nudi è come se si sciogliessero delle catene con il sistema, si è se stessi, si comunica senza nessun filtro. Puoi scorgerne il respiro. E' un atto di totale presenza, uno stato naturale della mente. La naturalezza della nostra condizione perfetta……"
Nelle ultime immagini del progetto l'uomo riesce finalmente a prendere consapevolezza della sua condizione in cui si trova imprigionato: "…….La consapevolezza può espandersi oltre la portata del nostro ego, oltre la nostra identità personale, familiare, la nostra auto, la nostra tv, al di là di tutto quello che abbiamo imparato, oltre la nostra nozione di spazio e tempo, al di là delle differenze che la gente e il sistema attua per separare gli uni dagli altri. Basta essere presenti a noi stessi e pian piano i pensieri torneranno ad essere i nostri…."
E allora un barlume di libertà possibile, una terribile e dirompente rivelazione, una epifania così difficile da sostenere ma oltremodo salvifica  e necessaria per l'individuo in grado di pervenire, tramite un sofferto processo di elaborazione interiore, alla consapevolezza della propria tragica condizione. E proprio in questo modo lo stesso giungerà alla scoperta di una propria forza, nascosta fino a quel momento che renderà  possibile un profondo cambiamento personale insieme alla  conquista della verità e della libertà.
(V.P)





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