Willy VECCHIATO
"..... Il nero denso, simile ad inchiostro fresco occupa tutto lo spazio dell’immagine, squarciato e combattuto da un bianco “immacolato”, etereo che argina e crea contorni lucenti...."
La Fotografia di Willy Vecchiato sembra ridursi profondamente ad un netto contrasto tra luce e oscurità, tra nero di consistenza di inchiostro e bianco purissimo, spesso accecante. Dal punto di vista formale poi anche la scelta degli elementi e soggetti sembra concorrere e orientarsi nel dare risalto e far emergere in tutta la sua particolare eleganza questa netta dualità cromatica. E’ una Fotografia che non rincorre e ricerca quei tradizionali criteri oggettivi e categorie estetiche riguardanti la bellezza, la piacevolezza armonica e perfezione formale; né di conseguenza le codificate regole fotografiche.
Ci troviamo invece alla presenza di un genere fotografico che fa della sostanza, della propria essenza più vera e sublime il nucleo della propria ricerca ed espressione. Il nero denso, simile ad inchiostro fresco occupa tutto lo spazio dell’immagine, squarciato e combattuto da un bianco “immacolato”, etereo che argina e crea contorni lucenti. Dal punto di vista emozionale è innegabile che la particolarissima bipolarità cromatica restituisca propriamente e di conseguenza una realtà, groviglio di sentimenti intensi. Altrettanto vero e naturale il collegamento con la corrente dell’espressionismo pittorico e poi fotografico nella quale l’immagine diviene tela sulla quale il fotografo dipinge, impressionando una realtà nuova, interpretata e derivata dalle proprie emozioni.
Forme irrazionali, contrasti di luce e oscurità generano sentimenti border-line dipingendo e “fermando” una dimensione misteriosa, alternativa e rivoluzionaria rispetto quella ordinaria. La Fotografia di Willy Vecchiato nasce prima di tutto dentro sé stesso, nel contatto con quell’angoscia propria di ogni artista dotato di senso critico verso la contemporaneità che sperimenta e vive; una forte esigenza di ribellione che attraverso l’arte e la Fotografia prende forma e sconquassa l’ordinario. I soggetti ritratti impressionano così per la loro imperfezione e decadenza. Un’atmosfera gotica pervade tutto, la realtà cambia i propri connotati, così che semplici crepe su di un muro possono assumere a seconda di chi le osservi le sembianze di un vastissimo territorio geografico osservato dall’alto, solcato da strade e campi coltivati. Allo stesso tempo quello spazio fisico può tramutarsi istantaneamente e divenire luogo interiore, segnato, inciso di cicatrici ed in procinto forse di spezzarsi. Niente è quello che sembra nella fotografia di Willy Vecchiato tutto va scoperto e riscoperto di continuo.(V.P)