Mostrarsi sempre e comunque, "stare sotto i riflettori"; questo il pensiero dominante dei nostri tempi, amplificato e reso possibile grazie alle sconfinate potenzialità comunicative delle nuove tecnologie. Gli arcinoti 15 minuti di notorietà profetizzati da Andy Warhol, genio lungimirante, si possono concretizzare oggi per chiunque possieda un Pc e vari account sociali; e quale miglior modo, tecnica per farsi notare nell' oceano del villaggio globale, per emergere, conquistare la tanto agognata visibilità, espressione di una disperata esigenza di affermazione personale, reclamata e urlata al mondo "Ci sono anche Io, Esisto!" se non attraverso il metodo della provocazione, dell'ammiccamento erotico e sessuale, sia in maniera allusiva che propriamente e visivamente manifesto; un metodo superficiale, "carnale", semplicissimo da realizzare ma fortemente attrattivo e capace di reclamare un'attenzione pressoché istantanea.
IL progetto del fotografo Luca Matarazzo, prende forma da un'attenta indagine sulla contemporaneità e ricerca su particolari aspetti riguardanti il crescente esibizionismo e voyeurismo che caratterizzano e compongono il tessuto sociale delle moderne civiltà. Nel tempo dei Selfie, sdoganati e portati alla ribalta dalle celebrities Hollywoodiane e sempre più utilizzati da politici e personalità di rilievo appartenenti a istituzioni internazionali, nell'era della iper-invasione del sesso e della sessualità che "penetra" potente in ogni settore e struttura sociale ecco che il progetto del fotografo acquista uno straordinario valore artistico e sociologico in grado di analizzare alcuni aspetti caratterizzanti del tempo presente nel quale la liberalizzazione dei costumi sociali si sta trasformando sempre più in schiavitù sessuale per l'uomo contemporaneo.
La fotografia erotica non è pornografia ma non è neppure fotografia di semplice nudo in quanto questo sovente si configura come base, strumento per comunicare, esprimere quella sfera dell'affettività che riguarda gli impulsi e stimoli sessuali dell'amor fisico.
La fotografia di "Eromata" ha la funzione di mettere a nudo personalità e forme nel modo più attinente alla realtà, alle situazioni e alle nuove dinamiche quotidiane e sociali ( soprattutto Social) che si sviluppano in questa, capace di restituire una forte spontaneità e veridicità estetica. "..Il soggetto si spoglia delle proprie ansie e si pone senza veli e censure davanti all'obiettivo…."
Ai soggetti ritratti non vengono impartite indicazioni sul come comportarsi davanti all'obiettivo, tutto è lasciato all'improvvisazione in una relazione assolutamente libera con il fotografo fatta di scatti non posati; alla maniera dei registi della Nuovelle Vague e dei registi teatrali della Commedia dell'Arte il fotografo è come se fornisse solo "un canovaccio", un testo contenente le linee guida e l'obbiettivo della sua ricerca fotografica poi è compito degli attori/modelli cercare di esprimere in modo personalissimo quello che hanno ricevuto e metabolizzato, l'idea del fotografo.
Il lavoro di Luca è un lavoro forte, che colpisce, in grado di attrarre sicuramente critiche ma capace pure di ricevere entusiastici apprezzamenti. Sicuramente poi è un lavoro con un'anima, caratterizzato da un'esigenza espressiva-comunicativa molto sentita. Le situazioni, i soggetti, le inquadrature esplicite descrivono, raccontano l'Uomo ed il suo tempo attraverso una fotografia Vera che si oppone agli artifici e gli inganni di un genere fotografico sempre più in voga tendente a creare un immagine patinata e idealizzata dell'erotismo e della sensualità. Proprio nei tempi attuali l'uomo ha sempre più necessità di verità, e la verità molte volte fa male, disturba; ma questa sicuramente è la più preziosa alleata per una migliore comprensione e valutazione di ciò che stiamo vivendo. ( V.P )