Il progetto personale che lo staff di Bestselected ha deciso di presentare si compone di una serie di ritratti artistici e di reportage che il fotografo Edmondo Senatore ha realizzato scegliendo come soggetti degli scatti alcuni Homeless, o Senza Tetto come spesso vengono definiti. Edmondo Senatore riesce a spingerli forte dentro di noi, con tutto il loro carico di sofferenza, emozioni, con tutta la pesantezza delle loro esistenze.
Il fotografo trae ispirazione per la sua fotografia dalla "strada", dall'ordinario dal mondo che lo circonda; da quelle situazioni e moltitudini di soggetti che compongono il tessuto del quotidiano. Non è un caso quindi che un occhio sensibile come il suo si sia soffermato su persone così tanto in difficoltà, le cui vite meritano doverosissima attenzione.
Nei ritratti presentati più sotto con profondo rispetto e sensibilità egli riesce a catturare l'essenza della persona, l'anima, lo spirito, quella parte più unica, speciale e caratteristica dell'individuo. Quello che si nota infatti ammirando questi speciali scatti è la pienezza interiore dei soggetti: gli homeless ai margini della società, provati pesantemente da una vita difficile, di miseria, di solitudine e privazione risplendono bellissimi nella fotografia di Edmondo Senatore; osservando le immagini sembra trasparire infatti un così tale spessore vitale individuale, un così immenso oceano emotivo che straborda libero e fiero da i loro sguardi. Proprio i loro occhi, "le porte dell'anima", riescono ad illuminare le nostre coscienze stabilendo una connessione profonda e magnetica con la nostra interiorità.
Vengono inoltre colti e amplificati allo stesso tempo dal fotografo su i loro volti i segni "della fatica del vivere", quei solchi che li caratterizzano e accomunano indistintamente: volti simili a campi aratri nel profondo più e più volte. Le folti barbe bianche e i capelli incolti poi sembrano divenire elementi protettivi e spersonalizzanti allo stesso tempo, come se avessero una funzione di "nascondiglio" da tutto e da tutti, da quello che magari si era prima, per non farsi riconoscere più dal Mondo.
I primi piani del fotografo ci mettono così a strettissimo contatto con i protagonisti della sua fotografia, come se lo stesso avesse la necessità e la volontà di stampare quei volti speciali nell'interiorità di chi li osserva al fine di stimolare una riflessione o smuovere qualcosa dentro.
Missione riuscita alla perfezione. (V.P)