Beniamino PISATI
"Lassu'"
"...L’Uomo è la Natura, non qualcosa di diverso. Prendersene cura, salvaguardarla e proteggerla significa preservare se stesso ed i propri figli.
“Lassu’” in cima a quelle vette si trovano buoni maestri e antiche usanze che non devono in alcun modo venir dimenticate o andare perdute..."
Siamo ad un passo dal cielo, su crinali cinti da nuvole. L’aria è fresca ed immacolata, gli alberi secolari maestosi e le fonti d’acqua gelide e cristalline come diamante. Ci troviamo qui perché Beniamino Pisati ha deciso di portarci in alta quota, “Lassu’”, dove un gruppo di persone, ogni anno, in tarda primavera, “conquista” quelle vette portando nei pascoli freschi e rigogliosi il proprio bestiame.
Vicino agli animali, ma soprattutto insieme con quegli uomini e donne delle montagne, il fotografo documenta una storia che si ripete ormai da centinaia di anni. Prende vita così un reportage che parla del legame profondo ed ancestrale tra l’Uomo e la Natura, connessione vitale messa in pericolo con sempre maggiore frequenza ed insistenza. Un rapporto stressato, danneggiato, interrotto, che come ben sappiamo sta avendo gravissime ripercussioni sulle esistenze di tutti.
“Lassu’” ci mostra un mondo quasi primordiale e bucolico dove la tirannia della tecnologia fatica ancora a “salire”. Tutto quello di cui si ha bisogno in quelle valli sono infatti il cuore ed il proprio corpo. Null’altro. Tutti gli orpelli e le miriadi di oggetti inutili imposti da una società sempre piu’ artificiale, artefatta, lontana dalla Natura vengono abbandonati inesorabilmente. Così lo sguardo del fotografo procede nel cristallizzare e sottolineare con assoluta esigenza e necessità questo legame prezioso che deve necessariamente continuare a sussistere. Un vincolo che va improntato sull’assoluto rispetto e su un’imprescindibile devozione verso l’ambiente, da riscoprire, da parte di tutta l’umanità. Devozione verso quel Paradiso nel quale siamo inseriti, vissuto nella sua bellezza ma anche tornare “a subire” con fatica e rassegnazione, rimuovendo qualsiasi pretesa di conquista e sottomissione ad un volere prettamente egoistico ed utilitaristico.
L’avvolgente bianco e nero, che toglie qualsiasi riferimento cronologico alla serie, perché storia senza tempo, che va ripetendosi da remote stagioni, profuma di semplicità, di genuinità ma anche di fatica e sudore, di costanza e di abnegazione. La totalità e l’immensità di quei luoghi contribuiscono nel risalto della “piccolezza” e precarietà umana. Ma tutta questa bellezza, così insostenibile e maestosa che rende consapevoli della nostra finitudine e imperfezione, finisce poi proprio per inondarlo l’Uomo, al suo interno, acquietandolo e calmandone lo spirito, portando l’infinito dentro di lui.
Ecco allora che ci ritroviamo a camminare sopra i pendii, accudendo gli animali ed accompagnandoli nel loro pascolo. Incontriamo custodi dai volti saggi e braccia forti che si dedicano alla mungitura ed alla preparazioni di formaggi. A sera rifugiarsi poi in antiche costruzioni di pietra, riposando le stanche membra esauste da chilometri di faticose camminate. Una colazione energica, alla fonte gelida per svegliarsi, e poi di nuovo al lavoro; con assoluta tranquillità e dedizione. Il ciclo giornaliero ricomincia; sequenza arcaica che sembra non essersi mai fermata ed eterna.
L’Uomo è la Natura, non qualcosa di diverso. Prendersene cura, salvaguardarla e proteggerla significa preservare se stesso ed i propri figli.
“Lassu’” in cima a quelle vette si trovano buoni maestri e antiche usanze che non devono in alcun modo venir dimenticate o andare perdute. La via per il rispetto e per la tutela del Pianeta passa in modo decisivo per antiche tradizioni, universali e sempre valide. Per atteggiamenti e modi di pensare “semplici” ed alternativi rispetto a quelli scaturiti da un’ opulenza consumistica che ci ha portato sull’orlo di una catastrofe ambientale e sociale. La via ci è già stata indicata e l’unica cosa da fare è soltanto quella di ritornare su quella strada.
Beniamino Pisati ci dice che “Lassu’” c’è forse l’insegnamento piu’ importante che l’Uomo possa mai ascoltare. (V.P)