“Strane creature” popolano le spiagge care e familiari alla fotografa toscana Benedetta Falugi; strane creature imperturbabili che in periodo estivo escono dalle proprie “tane” riversandosi “affamate”(di vita, di sole, di energia) sul litorale marittimo. Si tratta di una “fauna” molto ben addestrata che segue un rituale annuale fatto di “passeggiate marine”, “spiaggiamenti ustionanti”, “mutamenti di pelli” e “immersioni rivitalizzanti”.
Lo scenario che ciclicamente si ripropone ad ogni estate non assume mai le sembianze della semplice e banale ripetizione ma ogni anno, nonostante conservi alcuni tratti e caratteristiche immutabili, offre variazioni e particolarità non prevedibili e molto originali.
E’ così questo, il motivo, che spinge Benedetta ad “armarsi” di piccole “macchinette” fotografiche 35 mm e perlustrare la spiaggia in cerca di soggetti e situazioni artisticamente stimolanti. Ogni anno va in scena lo spettacolo delle vacanze, della villeggiatura estiva, del sole sotto l’ombrellone e dei giochi in riva al mare. L’irrefrenabile richiamo dell’acqua, del Mare, habitat originario della vita, del sole che brucia le nostri pelli e corpi fuori e dentro, della terra e sabbia che ci permette di liberarsi da abiti e divise costrittive, camminando così  a piedi nudi con semplicità e piacere “animalesco”; un breve ritorno ad una condizione più naturale e originaria, reinterpretato liberamente e secondo personalissime modalità espressive.
 Il bottino di caccia di Benedetta è un Fotografia prodotta e costituita da scatti rubati, assetata di un’esigenza massima di spontaneità e verità. Mimetizzandosi segretamente con la spiaggia e l’acqua, cercando di non farsi notare dai soggetti ripresi, la fotografa cattura frammenti fotografici collettivi e personalissimi di un tempo unico, forse il più libero e spensierato dell’anno che incessantemente, ogni stagione, tende alla ripetizione in modo ricorrente e quasi immodificabile. ( V.P )

SITO WEB:

http://www.benedettafalugi.com/