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Angelica INTINI
Fotografie

Forma e sostanza, essere e materia, dialoganti tra loro, danzanti; ora divisi, ora compenetranti in un elegantissimo ballo bicromatico di formidabile fascino.







Attraverso la fotografia, come davanti ad uno specchio, Angelica Intini si osserva per comprendersi, acquisendo sempre nuova consapevolezza di se stessa e della propria essenza eterea e fluttuante. L’attenzione per il proprio corpo fisico e materiale, immerso ed osservato nel naturale scorrere dello spazio-tempo è oltremodo oggetto di un’analisi e di uno studio sentito e sofferto, avido di conoscenza.
Forma e sostanza, essere e materia, dialoganti tra loro, danzanti; ora divisi, ora compenetranti in un elegantissimo ballo bicromatico di formidabile fascino. Accade che la ricerca fotografica dell’artista sembra così essere permeata da un forte desiderio di indagare e interrogarsi su quelle caratteristiche e peculiarità della propria sostanza più vera, di quel soffio vitale che muove ed anima il proprio corpo e la propria figura.
L’indagine condotta appare quindi come un nobile tentativo di comprensione di quell’incessante fluire interiore di cui tutti hanno coscienza unito ad una straordinaria volontà nel riuscire a decifrarne ogni misterioso segno e manifestazione.
La fotografia quindi è lo strumento che offre ad Angelica il potere di cristallizzare ed immortalare quella sfuggevole entità, oggetto di studio, facendola emergere in evidenza in tutto il suo indecifrabile aspetto.
Il corpo carnale perde così la sua consistenza collassando in sfumature tenui e morbide di impalpabile entità. Diviene lieve, sfuggevole, non più ostacolo o gabbia dello spirito, alcune volte confondendosi e compenetrandosi con oggetti della realtà circostante.
E’ presente molto sentimento, estrema sensibilità nel mettere a nudo anima e corpo in una fotografia che assume quella funzione di meccanismo sublime di liberazione, di scarico di emozioni e stati d’animo intrisi di quesiti reconditi e confidenziali.
Nella fotografia di Angelica si incontrano, scontrano ed uniscono così molti aspetti che contribuiscono a renderla estremamente interessante. Innanzitutto è ricerca profonda, volontà di comprendersi e ascoltarsi, percepirsi come essere in costante movimento, cangiante nella forma e nel contenuto istante dopo istante attraverso fasi di cambiamento continue e complesse ma di cruciale importanza per uno sviluppo ed evoluzione personale. Si tratta poi di una fotografia caratterizzata da un conflitto evidente tra leggerezza e gravità; uno scontro tra la volontà di annullare, attenuare il peso di un corpo fisico per riuscire poi a scorgere quella parte effimera e fatua, nucleo di tutte le emozioni e luce del nostro essere.
L’essere è leggero ed il corpo pesante; la mente vola ed i sensi ci inchiodano alla realtà; la guerra è costante, necessaria. Ognuno seppur con diversa attitudine ed intensità ne prende parte inesorabilmente; è il destino questo di tutto gli esseri umani. (V.P)

















    















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